Relatori Orvieto Fotografia 2018: Pino Sondelli.
PINO SONDELLI
Io!?…. si, Pino Sondelli….il mio curriculum!?…. no, preferisco un veloce flashback!
Al di là di quelli che possono essere i ricordi d’infanzia, siano essi tristi o gioiosi, belli o brutti, hanno sempre un loro valore. La memoria mi porta agli inizi degli anni sessanta, quelli nei quali i miei pensieri, in primis, quelli di impegnarmi per lunghe ore con la testa sui libri si scontravano con la forte attesa dell’arrivo del pomeriggio per correre nella villa comunale di Napoli a giocare a calcio con i miei coetanei.
Sempre da piccolo ricordo con ardore quei momenti in cui, per un mio desiderio, sempre nei pomeriggi mi chiudevo in una stanza buia, la “Camera Oscura” di un mio parente. In quel luogo trascorrevo attimi pieni di infinita curiosità…una sola luce rossa mi permetteva di ammirare la magia fatta di piccoli fogli bianchi che in pochi istanti, ondeggiando in vasche riempite di liquidi, formati con sostanze chimiche, si trasformavano in straordinarie immagini.
Quei chiaro-scuri creavano in me un forte interesse perché, anche se in bianco e nero, sembravano dei piccoli quadri. Fantastico fu scoprire (in seguito al percorso di Diploma in fotografia e cinematografia, conseguito nel 1966), come tantissime minuscole foto, stampate una dietro l’altra su una lunga striscia di celluloide e fatte girare su di un rullo davanti ad una lampada, si animavano proiettate su uno schermo bianco…Una visione che mi lasciava letteralmente incantato.
Sin da piccolo la vita mi ha fatto girare attorno ad un mondo di cose belle da scoprire; il disegnare con una semplice matita, il dipingere con i pennelli immersi nei colori; il bianco, il nero, il rosso, il verde, il blu, che miscelati tra loro, mi regalano tanti altri colori. Il desiderio e la voglia di creare qualcosa dal nulla, spingevano le mie mani a costruire giocattoli con l’aiuto di stoffe, cartone, colla di farina e tanta fantasia.
Più si cresce con gli anni e più si sente il bisogno di provare nuove emozioni, nuovi sentimenti. E’ così che intorno ai 15/16 anni (gli inizi degli anni sessanta, gli anni della beat generation)…i Beatles, i Rolling Stones e tanti gruppi musicali fecero nascere in me la passione per la musica. Incominciai a suonare il basso e un pochino, pochetto anche il violoncello. Fu dal 1967 che iniziarono i miei viaggi intorno al mondo, in Italia, in Europa, in Medio Oriente, in Persia, in Africa. Anni dedicati con anima e corpo alla musica e non solo.
Dagli inizi e fino alla fine degli anni sessanta, quel periodo per me ha rappresentato un’esperienza di vita enorme, assolutamente straordinaria. Crescono le emozioni e nascono i sentimenti, le forti amicizie e il grande amore. Ed è proprio dell’amore e il legame forte per la famiglia, che agli inizi degli anni settanta decisi di smettere di suonare e di viaggiare intorno al mondo…per fortuna!!! Si ripeto, per fortuna! Infatti, nel gennaio del 1973, dopo un anno prima dedicato alla fotografia, un caro amico mi aiutò a risvegliare una passione che era rimasta nascosta dentro di me, quella per la cinematografia, per le immagini colorate che si proiettavano sullo schermo, regalandomi attrazione ed emozione. Una straordinaria gioia e un’intensa volontà mi hanno accompagnato negli anni.
Percepivo la fortuna di essere immerso in un’arte veramente speciale con la consapevolezza di possedere un potente strumento di comunicazione. Con il trascorrere degli anni cresceva in me la voglia di andare avanti con uno spirito speciale.
Lo spirito di colui che, nel maneggiare quella macchina da presa, quegli strumenti speciali, deve essere cosciente di utilizzarli sempre con la voglia di provare un’emozione giusta ed intensa, tale da saperla trasmettere anche agli altri.
E tra il piacere, il desiderio e l’impegno quotidiano, gli anni passano… Passano lavorando per televisioni pubbliche e private, nazionali ed estere, per il cinema e sempre con lo stesso entusiasmo. Non ho mai smesso e mai abbandonato per un attimo la PASSIONE per quel che facevo nel mondo della SETTIMA ARTE…anche e spesso sopportando grossi sacrifici come quelli di rimanere tante volte lontano dalla moglie, dai figli.
Con la mente e con il corpo, negli anni, mi sono trascinato dietro la Passione sia come operatore alla macchina, sia come direttore della fotografia e sia come regista. L’entusiasmo, il piacere e la Fortuna di amare quest’Arte, mi ha permesso negli anni novanta (al fianco di nomi importanti del mondo del giornalismo e del cinema) di ottenere un altro ruolo, quello di docente. Il dovere d’insegnare mi ha permesso di trasmettere ai più giovani che, oltre a conoscere e imparare la tecnica, esiste la possibilità di appassionarsi al proprio lavoro. Lo spirito e la passione non li ho mai abbandonati e grazie alle tante gratificazioni ricevute e ai premi vinti, oggi sempre più certo dico; gli altri possono togliermi tutto ma…la passione…NO!!! Quella non mi abbandonerà e non l’abbandonerò MAI.